Skip to content

Vibrazioni meccaniche

Vibrazioni meccaniche 1

Definizione di vibrazioni meccaniche

“Le vibrazioni sono oscillazioni meccaniche rispetto ad un punto di riferimento, determinate da onde di pressione che si trasmettono generalmente attraverso corpi solidi;

Le oscillazioni caratteristiche delle vibrazioni possono essere libere o forzate, ossia influenzate da una forza esterna come nel caso dell’utilizzo di strumenti da parte di un lavoratore.

l termine vibrazione si riferisce in particolare ad una oscillazione meccanica, attorno ad un punto d’equilibrio, potendosi distinguere i seguenti parametri:

  • frequenza (f): numero di cicli completi nell’unità di tempo;
  • periodo (T): intervallo di tempo necessario per completare un ciclo (reciproco della frequenza);
  • lunghezza d’onda (l): spazio percorso dall’onda in un periodo;
  • ampiezza (A): ampiezza dell’onda;
  • velocità di propagazione (Cs): velocità alla quale l’onda si sposta nel mezzo in cui si propaga.”

Stralcio della “Valutazione del rischio vibrazioni” – INAIL

Le vibrazioni meccaniche sono identificate dal Testo Unico della Sicurezza nella categoria dei rischi fisici. Facenti parte di questa categoria anche il rumore, gli infrasuoni, gli ultrasuoni, il microclima, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche artificiali e le atmosfere iperbariche.

Se non correttamente valutate  sono causa di rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori.

In Italia, il primo riferimento normativo sulle vibrazioni meccaniche è stato il D.Lgs 187/2005 di attuazione della direttiva vibrazioni 2002/44/CE e successivamente aggiunto nel D.Lgs. 81/08 tramite il Titolo VIII, Capo III ed integrato dall’Allegato XXXV.

INAIL ha pubblicato in data settembre 2019, la “Valutazione del rischio vibrazioni”, documento realizzato per fornire un riferimento operativo, il controllo e le indicazioni per la valutazione dei rischi derivanti all’esposizione alle vibrazioni meccaniche.

Classificazione delle vibrazioni meccaniche

Il D.Lgs 81/08 classifica le vibrazioni in due diverse tipologie:

Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (HAV = Hand arm vibration):

Vibrazioni derivanti l’utilizzo di attrezzature manuali (quali trapani, martelli demolitori, seghe circolari, decespugliatori ecc…).

La valutazione del livello di esposizione si basa principalmente sulla determinazione del valore di esposizione giornaliero normalizzato ad 8 (otto) ore di lavoro, A(8) (m/s2).

Vibrazioni trasmesse al sistema corpo-intero (WBV = Whole body vibration):

Vibrazioni derivanti l’utilizzo di macchine e mezzi industriali.

La valutazione del livello di esposizione si basa principalmente sulla determinazione del valore di esposizione giornaliero normalizzato ad 8 (otto) ore di lavoro, A(8) (m/s2).

Valori soglia

Ai sensi dell’art. 201 del citato D.Lgs., i limiti imposti sono i seguenti

Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (HAV)
Livello d’azione giornaliero di esposizione

 

A(8) = 2,5  m/s2

Valore limite giornaliero di esposizione

 

A(8) = 5  m/s2

 

Per periodi brevi A = 20 m/s2

 

Vibrazioni trasmesse al sistema corpo intero (WBV)
Livello d’azione giornaliero di esposizione

 

A(8) = 0,5  m/s2

Valore limite giornaliero di esposizione

 

A(8) = 1  m/s2

 

Per periodi brevi A = 1,5 m/s2

 

“Il valore d’azione giornaliero (VA) è il valore oltre il quale il DL ha l’obbligo di attuare una serie di misure a tutela dei lavoratori esposti, quali la riduzione del rischio, l’informazione e l’attivazione della sorveglianza sanitaria”;

“Il valore limite di esposizione giornaliero (VLE) è il valore oltre il quale l’esposizione è vietata”;

Rischi derivanti dalle vibrazioni meccaniche

Gli effetti sulla salute sono valutati dai correnti standard igienistici in relazione a tre principali categorie di effetti indotti sui soggetti esposti:

  • Effetti acuti, associati ad alterazioni a carico della colonna vertebrale;
  • Effetti associati alla riduzione del comfort e delle capacità prestazionali dei soggetti esposti;
  • Cinetosi (malattia del movimento o chinetosi).

Meno noti, poiché meno indagati, sono invece gli effetti a lungo termine dell’esposizione a vibrazioni, che rappresentano attualmente una problematica aperta sotto il profilo scientifico ed epidemiologico.

L’interazione delle vibrazioni con il corpo umano è caratterizzabile mediante i seguenti principali fattori:

  • Caratteristiche fisiche dell’oscillazione: intensità, frequenza, durata, direzione di propagazione;
  • Caratteristiche biomeccaniche del corpo umano: frequenze proprie di risonanza di ciascun organo, smorzamento, impedenza meccanica e trasmittibilità di ciascun organo o distretto;
  • Modalità di esposizione: trasmissione attraverso pavimento o sedile, posizione del soggetto esposto seduta, eretta o supina.

Valutazione dei rischi

Il D.Lgs. 81/08 e s.m.i. all’art. 181 comma 2 prevede che la valutazione dei rischi derivanti da esposizioni ad agenti fisici venga aggiornata, con cadenza almeno quadriennale, e comunque ogniqualvolta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla obsoleta, ovvero, quando i risultati della sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua revisione.

Sorveglianza sanitaria

Sulla base di quanto stabilito dall’art. 204 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., i lavoratori che sono sottoposti a livelli di vibrazioni superiore ai valori di azione sono sottoposti a sorveglianza sanitaria.

La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente, con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza di lavoratori in funzione della valutazione del rischio.

L’organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza, diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente.

 

Per approfondimenti in materia di consulenza visiona la nostra pagina, oppure contattaci per maggiori informazioni.

Torna su