È stata pubblicata in GUUE la Direttiva n. 2024/1785 sulle emissioni industriali (IED) che rettifica…
Valutazione previsionale dei requisiti acustici passivi
La valutazione previsionale dei requisiti acustici passivi (V.P.R.A.P.) degli edifici è una particolare procedura con la quale si possono determinare le prestazioni degli edifici, a seguito di un intervento edilizio; tali prestazioni devono essere conformi a determinati valori previsti dalla normativa.
La normativa di riferimento
La valutazione dei requisiti acustici passivi, come le altre relazioni tecniche in campo acustico, è figlia della Legge quadro 447/95, che stabilisce “i princìpi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico”, e viene descritta nello specifico nel D.P.C.M. 05/12/1997 che indica, tra le altre cose, le grandezze di rifermento, i valori limiti e i campi di applicazione.
I valori di riferimento
Il D.P.C.M. 5 dicembre ’97 definisce vari parametri da tenere in considerazione in base al tipo di elemento strutturale o impianto considerato:
- R’w: indice di potere fonoisolante apparente, indica quanto una determinata partizione, orizzontale o verticale, riesce ad attenuare il rumore. Più è alto e maggiori saranno le prestazioni dell’elemento preso in considerazione;
- D2m,nT,w: isolamento acustico standardizzato di facciata, valore desumibile dalla stratigrafia della muratura, interna o esterna, indica l’isolamento che una facciata riesce ad offrire;
- L’n,w: indice di livello di rumore di calpestio, misurato per le partizioni orizzontali sulle quali è possibile accedere. Più è basso e maggiore sarà il livello di abbattimento sonoro;
- T: tempo di riverberazione, definito come il tempo necessario affinché un suono diminuisca di 60 dB all’interno di un locale;
- LA,eq e LA Smax : livello massimo di pressione sonora e livello continuo equivalente di pressione sonora. Misurano rispettivamente la rumorosità di impianti a funzionamento continuo e discontinuo.
Per ognuna delle sopracitate grandezze, vengono stabilite dei valori limite in base alla destinazione d’uso del fabbricato oggetto d’indagine.
In particolare il D.P.C.M. 5/12/1997 individua sette categorie:
Categorie | Classificazione degli ambienti abitativi |
A | edifici adibiti a residenza o assimilabili |
B | edifici adibiti ad uffici e assimilabili |
C | edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili |
D | edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili |
E | edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili |
F | edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili |
G | edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili |
A chi mi posso rivolgere? Il tecnico deve venire in cantiere/nella mia proprietà a fare misurazioni?
Per la redazione di una verifica di requisiti acustici passivi o comunque di un progetto di acustica ambientale o edilizia (V.I.A., V.P.C.A.,…) è necessario rivolgersi, non ha uno studio tecnico qualunque, ma bensì a un tecnico competente in acustica, una figura professionale esperta in questo ambito ed in possesso dei requisiti, enunciati nel D.Lgs. n°42 del 17/02/2017.
Studio Zaneboni da anni propone un servizio di consulenza acustica atto a trovare le modalità più adatte per limitare le emissioni sonore in vari tipi di ambienti.
Va specificato che, in fase progettuale, non sono necessari sopralluoghi per la redazione della V.P.R.A.P., basta fornire una serie di dati tecnici al consulente che andrà poi a elaborarli secondo le norme UNI di riferimento per verificare il rispetto dei limiti normativi o per trovare soluzioni progettuali che comportino il rispetto dei tali. In alcuni casi il sopralluogo con conseguenti rilevazioni fonometriche è consigliabile per il controllo dell’andamento dei lavori in corso d’opera.
I principali dati da fornire sopracitati sono planimetria di progetto e stratigrafie degli elementi strutturali, inoltre è necessario conoscere la destinazione d’uso per sapere i valori limite applicabili
Cosa contiene e quando va fatta la V.R.A.P?
La verifica dei requisiti acustici passivi è necessaria in tutti i casi di costruzione ex-novo, mentre per gli interventi di ristrutturazione la normativa non è chiarissima ed occorre valutare caso per caso; non è invece necessaria nei casi di ristrutturazione parziale in cui venga “assicurato il miglioramento, o quantomeno il mantenimento, dei requisiti acustici passivi preesistenti degli elementi sui quali si interviene”.
Va inoltre specificato che la relazione tecnica che attesta il soddisfacimento dei requisiti acustici passivi ha carattere previsionale, infatti deve essere redatta prima dell’inizio dei lavori da effettuare e presentata all’ufficio tecnico del comune di pertinenza.
Tale pratica dovrà contenere:
- Identificazione della destinazione d’uso dell’immobile oggetto di intervento;
- Identificazione del tecnico competente in acustica che si è occupato del progetto;
- Identificazione degli elementi costruttivi sui quali sono state effettuate le verifiche;
- Esposizione dei risultati ottenuti;
- Giudizio del tecnico sul rispetto dei valori limiti e quindi sulla fattibilità dell’opera.
Infine, occorre indicare che, essendo una verifica previsionale, le indicazione e i risultati esposti nella V.P.R.A.P. sono sicuramente influenzati dalla posa dei materiali e dalle modalità in cui vengono realizzati i lavori in cantiere che se effettuati in maniera scorretta, possono condizionare negativamente il comfort acustico dell’infrastruttura finale. Per questo una volta terminata l’opera è necessario un collaudo acustico , che verifichi il soddisfacimento dei requisiti passivi.
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