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Valutazione di impatto acustico: cos’è e come viene realizzata

cuffia valutazione impatto acustico

Valutazione impatto acustico: in che cosa consiste

La valutazione di impatto acustico ambientale è una particolare procedura con la quale si può determinare se un’opera come la realizzazione di nuovo impianto, o la sua ristrutturazione o adeguamento, riesce a rispettare determinati limiti di emissioni ed immissioni sonore all’interno dell’area nella quale vengono effettuati i lavori (ma non solo, bisogna considerare anche le zone limitrofe). Studio Zaneboni da anni propone un servizio di consulenza acustica atto a trovare le modalità più adatte per limitare le emissioni sonore in vari tipi di ambienti.

Ovviamente questi limiti acustici non sono presi casualmente, ma considerati in base alla classe acustica di appartenenza.

Valutare quale sarà l’impatto acustico all’interno di un ambiente o luogo di lavoro, consentirà di prevedere quali saranno gli effetti ambientali a seconda dell’opera messa in atto (può essere, ad esempio, la realizzazione di un aeroporto, di una strada, o di attività all’interno di capannoni industriali, o semplici attività commerciali).

La finalità di una valutazione di impatto acustico è quindi particolarmente chiara: tutelare chi è esposto ad una qualunque attività rumorosa (pensiamo ad esempio a chi lavora all’interno di un cantiere, ma anche ad una normale attività commerciale, o alla clientela che si ritrova all’interno di essa o di altra attività ludica, come nel caso di un locale con musica dal vivo o una discoteca), trovando il modo di effettuare dei correttivi atti a ridurre preventivamente le emissioni sonore all’interno dei limiti prestabiliti per legge.

Tipologie di Valutazione d’impatto acustico

valutazioni impatti acustici luoghi di lavoroBisogna subito specificare che la valutazione di impatto acustico non è una soltanto, ma dipende soprattutto dal momento in cui la si effettua. Distinguiamo, difatti, tra:

  • Valutazione di impatto acustico previsionale
  • Valutazione di impatto acustico su situazioni già esistenti

Nel primo caso, per eseguire una valutazione di impatto acustico, si effettua una previsione su quella che sarà la rumorosità che si prevede di avere negli orari diurni e negli orari notturni (la differenza sussiste in quanto i limiti di legge sono inferiori soprattutto la notte).

Se vogliamo valutare una nuova opera e l’impatto acustico che essa avrà, dobbiamo considerare dei modelli numerici di calcolo, stabilendo innanzitutto una serie di rilievi strumentali che abbiano la finalità di darci dei dati geometrici per definire le aree territoriali da analizzare, oltre che i rilievi acustici da utilizzare per convalidare il nostro modello di calcolo.

I rilievi che vengono effettuati non sono solitamente pari a un numero elevato, ma sufficienti all’ottenimento di valori di rumorosità che poi si potranno confrontare con i limiti stabiliti per legge.

Nella valutazione di impatto acustico previsionale si considerano solitamente 4 possibili scenari, due per il giorno e due per la notte, considerando l’impatto che potrebbe avere una mitigazione della rumorosità. In particolare i 4 valori tendono a variare a seconda della classe di destinazione d’uso di un territorio, solitamente suddivisa nelle seguenti:

I – aree particolarmente protette

II – aree prevalentemente residenziali

III – aree di tipo misto

IV – aree di intensa attività umana

V – aree prevalentemente industriali

VI – aree esclusivamente industriali

La valutazione di previsione di impatto acustico è, inoltre, da ritenersi obbligatoria prima di effettuare qualsiasi tipo di lavoro, che sia di costruzione, ristrutturazione o miglioramento per le seguenti opere:

  • Aeroporti, aviosuperfici, eliporti;
  • Strade di tipo A (autostrade), B (strade extraurbane principali), C (strade extraurbane secondarie), D (strade urbane di scorrimento), E (strade urbane di quartiere) e F (strade locali), secondo la classificazione di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni;
  • Discoteche;
  • Circoli privati e pubblici esercizi ove sono installati macchinari o impianti rumorosi;
  • Impianti sportivi e ricreativi;
  • Ferrovie ed altri sistemi di trasporto collettivo su rotaia.

strumento valutazione impatto acusticoNel caso di valutazione di un impatto acustico su situazioni già esistenti, si fanno le effettive misurazioni circa i livelli di rumorosità all’interno di un’area, valutandoli in conformità con quanto stabilito dal Decreto 16/03/1998, nato dalla necessità di creare una regolamentazione seria delle tecniche di rilevamento e di misurazione  dell’inquinamento  acustico. In questo tipo di analisi si considerano di solito 2 possibili alternative, ossia la misurazione in luogo aperto, e quella in un ambiente chiuso.

Nel caso della valutazione di impatto acustico in un ambiente esterno, bisogna effettuare le opportune misurazioni quanto più vicino possibile a quelle che potrebbero essere le potenziali fonti di rumore, valutando il rispetto dei valori limite di emissioni sonore stabiliti dalla zonizzazione acustica di quel determinato Comune, ossia la classificazione acustica del territorio suddiviso per aree acustiche omogenee.

Nel caso della misurazione del livello di rumore in un ambiente chiuso, la valutazione è abbastanza semplice da eseguire; si deve posizionare un microfono a circa 1 metro e mezzo dal pavimento e ad almeno 1 metro da una superficie riflettente, aprendo completamente tutte le finestre della stanza esaminata.

Quali sono le attività escluse dalla valutazione di impatto acustico

Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare riferimento al DPR del 19/10/2011, n.227, e definito dal titolo “Regolamento per la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle imprese”.

Questo Decreto prevede il non obbligo a presentare la documentazione relativa all’impatto acustico, per alcune attività che sono state definite a bassa rumorosità. L’elenco è particolarmente lungo, quindi lo riportiamo fedelmente… lo potete trovare all’interno dell’Allegato B del precedentemente citato DPR.

  • Attività alberghiera.
  • Attività agro-turistica.
  • Attività di ristorazione collettiva e pubblica (ristoranti, trattorie, pizzerie comprese quelle da asporto, mense, bar).
  • Attività ricreative.
  • Attività turistica.
  • Attività sportive, escluse quelle motoristiche, quelle con rilevante presenza di pubblico in luoghi circoscritti e quelle con uso di armi da fuoco.
  • Attività culturale.
  • Attività operanti nel settore dello spettacolo.
  • Stabilimenti balneari.
  • Agenzie di viaggio.
  • Sale da gioco.
  • Attività di supporto alle imprese.
  • Call center.
  • Attività di intermediazione monetaria.
  • Attività di intermediazione finanziaria.
  • Attività di intermediazione Immobiliare.
  • Attività di intermediazione Assicurativa.
  • Attività di informatica – software.
  • Attività di informatica – house.
  • Attività di informatica – internet point.
  • Attività di acconciatore (parrucchiere, barbiere).
  • Istituti di bellezza.
  • Centro massaggi e solarium.
  • Piercing e tatuaggi.
  • Laboratori veterinari.
  • Studi odontoiatrici e odontotecnici senza attività di analisi chimico-cliniche e ricerca.
  • Ospedali, case o istituti di cura, residenze socio-assistenziali e riabilitative con un numero di posti letto inferiore a 50, purché sprovvisti di laboratori di analisi e ricerca.
  • Lavanderie e stirerie.
  • Attività di vendita al dettaglio di generi vari.
  • Laboratori artigianali per la produzione di dolciumi.
  • Laboratori artigianali per la produzione di gelati.
  • Laboratori artigianali per la produzione di pane.
  • Laboratori artigianali per la produzione di biscotti.
  • Laboratori artigianali per la produzione di prodotti alimentari freschi e per la conservazione o stagionatura di prodotti alimentari
  • Macellerie sprovviste del reparto di macellazione.
  • Laboratori artigianali di sartoria e abbigliamento senza attività di lavaggi, tintura e finissaggio.
  • Laboratori artigianali di oreficeria, argenteria, bigiotteria, orologeria.
  • Esercizi commerciali di oreficeria, argenteria, bigiotteria, orologeria.
  • Laboratori di restauro artistico.
  • Riparazione di beni di consumo.

L’obbligo a presentare il documento di Valutazione di Impatto Acustico è invece per determinate attività che utilizzano strumenti di diffusione sonora o che realizzano effettivamente degli eventi nei quali si suona con strumenti musicali; nella fattispecie si considerano:

  • ristoranti, pizzerie, trattorie, bar
  • attività ricreative
  • attività agrituristiche
  • attività culturali e di spettacolo
  • sale da gioco
  • palestre
  • stabilimenti balneari

Cosa contiene un Rapporto di Valutazione dell’impatto acustico

Una volta che sono state effettuate le opportune misurazioni, sia che si tratti in previsione del compimento dell’opera, sia che si tratti di un’opera già compiuta, è necessario completare un particolare rapporto di valutazione dell’impatto acustico che deve contenere una serie di dati obbligatori.

  • Quando e dove sono stati effettuati i rilevamenti
  • Quali erano le condizioni metereologiche e ventose nel momento del rilievo
  • Che tipo di area è stata considerata
  • Per quanto tempo abbiamo effettuato le misurazioni e in che momento della giornata
  • A quale classe di destinazione d’uso territorio appartiene l’area considerata
  • Che strumentazione è stata impiegata per le misurazioni
  • Che giudizio diamo sull’opera di valutazione

Qualora l’analisi considerasse delle situazioni da migliorare o risolvere, sarà possibile proporre un intervento di risanamento acustico, atto a contenere tutte le modalità di adeguamento necessarie e gli interventi di bonifica e riduzione dell’impatto sonoro previsti (ovviamente indicando in quanto tempo si vuole perseguire l’obiettivo e quanto si stima di ridurre il livello di impatto sonoro).

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