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VALUTAZIONE DEI RISCHI IN OTTICA DI GENERE – DOCUMENTO INAILnovità
È stato recentemente pubblicato un documento elaborato da INAIL riportante delle linee guida sulla stesura del Documento di Valutazione dei Rischi in azienda in ottica di genere, ovvero tenendo conto delle possibili differenze nelle risposte all’esposizione al rischio tra le popolazioni femminili e maschili presenti in azienda.
DATI
Il documento è stato redatto sulla base di documenti tecnico scientifici e dati statistici in ambito occupazionale.
Nello specifico è stato analizzato il trend degli infortuni e delle malattie professionali degli ultimi anni nelle due popolazioni, correlandoli con i dati occupazionali a disposizione. Si è così delineato un quadro in cui è possibile differenziare l’esposizione al rischio tra uomini e donne: donne e uomini all’interno di una stessa azienda e/o settore spesso non occupano lo stesso ruolo e non hanno accesso alla stessa possibilità di carriera. Per questo motivo, e per via di fattori fisici, le tipologie di infortuni cui donne e uomini possono incorrere sono diversi, così come è diversa l’incidenza degli infortuni in itinere sul totale degli infortuni. Le due popolazioni vanno quindi considerate separatamente nella redazione della valutazione del rischio aziendale.
ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO
Si specifica che l’elaborazione di un DVR in ottica di genere non equivale a redigere il documento di valutazione del rischio per le gestanti, ma significa considerare non più un lavoratore “neutro” ma diverse tipologie di lavoratori e come questi reagiscono alle sollecitazioni esterne (ovvero i rischi presenti nella realtà aziendale).
Dopo aver “fotografato” la situazione aziendale rendicontando ruoli e mansioni di donne e uomini da un punto di vista quali-quantitativo, INAIL propone un’analisi dettagliata della valutazione dei rischi attraverso un format in ottica di genere, ovvero riportante per ciascuna categoria di rischio i potenziali specifici rischi presenti per l’uomo o per la donna e per un lavoratore neutro, ovvero quei rischi che possono essere trasversali ad entrambe le popolazioni.
Mettere in atto misure specifiche di prevenzione consentirebbe, infine, di diminuire il numero di infortuni sul lavoro, in itinere e di incidenza di malattie professionali.
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