A Settembre 2024 è stato pubblicato dall’Ispettorato nazionale del lavoro la nuova edizione del “Decreto Legislativo…
Gestione del Caso Covid in azienda
Cosa fare in caso di lavoratore positivo?
Nel caso in cui in azienda un lavoratore presenta sintomi quali febbre, tosse o sintomi di infezione respiratoria, o risultasse positivo al Covid-19 come si deve comportare l’azienda?
In primo luogo il lavoratore deve comunicare immediatamente al Datore di Lavoro la presenza di sintomi. L’azienda procede al suo isolamento e contatta il Medico Competente, laddove presente, e le Autorità sanitarie. Il Datore di Lavoro collabora pertanto con le Autorità Sanitarie competenti per la definizione degli eventuali “contatti stretti”.
Il Medico Competente adotterà i provvedimenti ritenuti più adeguati a tutela degli altri lavoratori presenti in azienda.
In caso di positivo si dovrà infine sanificare i luoghi di lavoro, come previsto dalla Circolare 5443 del Ministero della Salute del 22/02/2020.
Cosa sono i “contatti stretti”?
Nel caso di un positivo in azienda, solo chi ha avuto “contatti stretti” con la persona positiva al COVID-19 sarà soggetto all’isolamento domiciliare.
Sulla base della circolare del Ministero della Salute del 29 maggio 2020, il “Contatto stretto” (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato è definito come:
- una persona che vive nella stessa casa di un caso COVID-19;
- una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso COVID-19 (per esempio la stretta di mano);
- una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso COVID19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
- una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti;
- una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso COVID-19 in assenza di DPI idonei;
- un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei.
L’isolamento e la quarantena
La Circolare del ministero della Salute del 12 ottobre 2020 definisce la nuova gestione in caso di Covid 19, con aggiornamenti riguardanti la durata e il termine dell’isolamento e della quarantena.
L’isolamento si attribuisce a tutti quei casi che sicuramente hanno contratto una infezione da Sars Cov-2, e necessitano di isolamento dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell’infezione.
La quarantena, invece, si riferisce alla limitazione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione. Tali persone potrebbero essere state esposte all’infezione e per tale motivo devono essere monitorate allo scopo di evidenziare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi.
Nella Circolare sono evidenziate le definizioni di casi positivi asintomatici, casi positivi sintomatici e casi positivi a lungo termine, contatti stretti asintomatici .
Quali sono i Casi positivi asintomatici?
Per le persone che non hanno sintomi, ma risultano positive durante l’esecuzione del test molecolare, il periodo d’isolamento di deve essere di 10 giorni, dopo questo periodo possono eseguire un test molecolare che nel caso di esito negativo autorizzerebbe il rientro in comunità (10gg+test).
Quali sono i Casi positivi sintomatici?
I casi positivi sintomatici devono effettuare un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi, e possono uscire dall’isolamento soltanto quando effettuano il test molecolare risultato negativo che deve essere realizzato dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).
Quali sono i Casi positivi di lungo termine?
Le persone potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi, anche se ancora positive, soltanto quando non presentano sintomi (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana. Le metodologia appena descritta può essere cambiata in base alle autorità sanitarie competenti.
Quali sono i contatti stretti asintomatici?
I contatti stretti di casi con infezione da SARS-CoV-2 confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare: un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso oppure un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno.
Inoltre non è prevista la quarantena né l’effettuazione di test diagnostici nei contatti stretti di contatti stretti di caso (ovvero non vi sia stato nessun contatto diretto con il caso confermato), a meno che il contatto stretto del caso non risulti successivamente positivo ai test o nel caso in cui, in base al giudizio sanitario, si richieda uno screening di comunità.
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