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DISPOSITIVI PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIENovità
DISPOSITIVI PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
Introduzione
I dispositivi per le vie respiratorie (acronimo APVR) hanno come obiettivo di eliminare o almeno ridurre l’inalazione nelle vie aeree, di agenti biologici potenzialmente pericolosi (polveri, fumi, fibre ecc..). La loro protezione è dovuta dalla capacità filtrante di trattenere le particelle aerodisperse così da impedirne l’inalazione. Diversi sono i lavori che hanno l’obbligo dei dispositivi per le vie respiratorie, di conseguenza ne esistono di diverse tipologie con differenti forme e differenti sistemi di filtrazione.
I diversi dispositivi devono essere idonei all’uso previsto e devono fornire un’adeguata protezione al tipo di rischio residuo a cui è esposto il lavoratore. Un dispositivo si può ritenere idoneo quando la tenuta, la compatibilità e la stabilità sono ottimali.
INAIL ha pubblicato una sintesi della norma italiana UNI 11719:2018, norma che descrive dettagliatamente quali sono i processi corretti per la scelta, l’utilizzo, la manutenzione e la gestione dei DPI per le vie respiratorie.
FIT TEST – A COSA SERVE?
È molto importante verificare l’adeguata tenuta dei dispositivi per evitare che gli agenti biologici possano passare intossicando così i lavoratori, per questo ad oggi l’unico strumento scientificamente valido è il Fit Test.
Per attuare le norme dei Fit Test non si richiede personale certificato, ma competenza e conoscenza dei dispositivi (APVR) così da poter svolgere i test nel miglior modo possibile.
Esistono due tipi di test:
- Fit Test qualitativo (QLFT)
- Fit Test quantitativo (QNFT)
FIT TEST – Qualitativo (QLFT)
I test sono ideati per solo i dispositivi facciali filtranti e semimaschere (con filtro antiparticolato o combinati). Il QLFT è un test con risultato finale Riuscito o Non riuscito e fa affidamento alle percezioni degli utenti.
Gli agenti di test più comunemente utilizzati sono:
- Saccarina (sapore dolce): può testare respiratori con filtro antiparticolato di qualsiasi classe;
- Bitrex (sapore amaro): può testare anche respiratori con filtro antiparticolato di qualsiasi classe.
Ogni metodo QLFT si serve di sette esercizi, da eseguire per almeno 1 minuto:
- Respirazione normale;
- Respirazione profonda;
- Spostamento della testa da un lato all’altro;
- Alzare e abbassare la testa;
- Piegamento sulla vita;
- Leggere/parlare a voce alta;
- Respirazione normale ancora una volta.
FIT TEST – Quantitativo (QNFT)
I test sono ideati per qualsiasi respiratore aderente. Prevede l’utilizzo di uno strumento per misurare le perdite intorno al volto e procede un risultato numerico chiamato Fit Factor.
Esistono tre tipologie di test:
- Con aerosol non pericoloso, generato in una camera di test;
- Con contatore dei nuclei di condensazione (CNC), utilizza l’aerosol ambientale e non richiede una camera di test;
- Con pressione negativa controllata (CNP), crea un vuoto bloccando temporaneamente l’aria.
Anche i quantitativi si servono dei sette esercizi dei test QLFT.
Per i respiratori a semimaschera è richiesto un Fit Factor pari almeno a 100 punti.
Tutti i Fit Test devono essere eseguiti obbligatoriamente sui dispositivi APVR, soprattutto quando:
- Quando si utilizza un nuovo dispositivo di diverso formato, stile, modello e marca;
- Quando si verificano cambiamenti nel volto dell’utente che possano influenzare l’aderenza;
Durante i Fit Test occorre indossare qualsiasi altro tipo di DPI che potrebbe interferire con le operazioni.
I respiratori aderenti non funzionano correttamente in presenza di barba o baffi.
Consigliabile ripetere i Fit Test almeno una volta all’anno.
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