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Classificazione del rischio delle aziende in base al Codice ATECO

Classificazione del rischio delle aziende in base al Codice ATECO 1

Per rischio s’intende un concetto probabilistico ovvero la probabilità che avvenga un evento capace di originare un danno alle persone. La nozione di rischio implica l’esistenza di una sorgente di pericolo e delle possibilità che il pericolo si trasformi in un danno.

Una corretta individuazione del rischio aziendale attraverso il Codice ATECO è fondamentale per individuare le corrette misure di sicurezza e le opportune misure di prevenzione e protezione dei lavoratori, non che  la loro specifica formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro mirata alla tipologia di rischio.

La classificazione del rischio delle aziende è composta in tre categorie:

  • Basso: commercio all’ingrosso e al dettaglio; attività artigianali, alberghi, ristoranti, assicurazioni, immobiliari, informatica, associazioni ricreative, culturali, sportive, servizi domestici, organizzazioni Extraterritoriali.
  • Medio: agricoltura, pesca, trasporti, magazzinaggi, comunicazioni, assistenza sociale non residenziale, pubblica amministrazione-istruzione.
  • Alto: estrazione minerali, altre industrie estrattive, costruzioni, industrie alimentari, tessili e abbigliamento, conciarie, lavorazioni cuoio, legno, carta, editoria, stampa, produzione e lavorazione metalli, fabbricazione macchine, apparecchi, meccanici, fabbricazione di macchine, apparecchi elettrici, elettronici, autoveicoli, mobili, produzione e distribuzione di energia elettrica, gas, acqua, smaltimento rifiuti, industria chimica, fibre, plastica, sanitò e assistenza sociale residenziale.

Questa tipologia di suddivisione è stata stabilita a partire dal 2012 in riferimento all’Accordo Stato Regioni per la formazione dei lavoratori ai sensi dell’articolo 37 comma 2 del D.lgs 81/08 s.m.i, nell’allegato II di tale documento si trova l’individuazione delle macrocategorie di rischio.

Cosa è il Codice ATECO?

Il Codice ATECO è una combinazione alfanumerica che identifica una Attività Economica. Le lettere indicano il macro-settore economico mentre i numeri (da due fino a sei cifre) rappresentano, con diversi gradi di dettaglio, le specifiche categorie e sottocategorie dei settori stessi.

Il Codice ATECO 2007 identifica la stessa classificazione delle attività economiche per fini statistici, fiscali e contributivi, allo scopo  di semplificare le informazioni gestite dalle pubbliche amministrazioni ed istituzioni.

Dal 1° gennaio 2008 è in vigore la nuova classificazione ATECO 2007, approvata dall’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, le Camere di Commercio, Ministeri ed associazioni imprenditoriali interessate.

Il Codice ATECO viene suddiviso in sei livelli, rispettivamente individuati da un codice, alfabetico per le “sezioni”, numerico a due cifre per le “divisioni”, numerico a tre cifre per i “gruppi”, numerico a quattro cifre per le “classi”, numerico a cinque cifre per le “categorie”, e numerico a sei cifre per le “sottocategorie”.

Ad esempio:

Codice Definizione
Sezione A agricoltura, silvicoltura e pesca
Divisione 01 coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi
Gruppo 01.1 coltivazione di colture agricole non permanenti
Classe 01.11 coltivazione di cereali (escluso il riso), legumi da granella e semi oleosi
Categoria 01.11.1 coltivazione di cereali
Sottocategoria 01.11.10 coltivazione di cereali (escluso il riso)

Questa struttura viene definita ad albero perché ognuno dei livelli descritti partendo dal primo raggruppa i precedenti, si possono contare infatti ben 1226 sotto categorie.

Il Codice ATECO è stato inserito all’inizio con la normativa europea NACE (Classificazione statistica delle attività economiche nella Comunità europea) infatti i livelli dal primo al quarto sono uguali per tutti i paesi dell’Unione Europea; mentre il quinto e il sesto sono diversi per ogni Stato Membro al fine di aderire il più possibile alle realtà aziendali legate a ciascuna nazione.

All’apertura di una partita IVA deve essere indicato il numero di Codice ATECO, infatti si deve comunicare all’agenzia delle entrate il tipo di azienda per stabilire il livello contributivo, infatti è possibile evincere il Codice ATECO nel certificato di attribuzione del numero di partita IVA e nella visura camerale.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti in materia di sicurezza sul lavoro consulta la nostra pagina oppure contattaci.

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